Ciro Rapacciuolo

Responsabile dell’area Congiuntura e Previsioni – Centro Studi Confindustria

Ciro Rapacciuolo

Responsabile dell’area Congiuntura e Previsioni – Centro Studi Confindustria

Profilo

Dove va l’economia italiana

Lo scenario previsivo per l’economia italiana è contraddistinto da crescita bassa e in rallentamento, debito pubblico che resta molto elevato, tassi di interesse in aumento. Per il 2019 il Centro Studi Confindustria prevede un PIL in rallentamento, rispetto alla crescita registrata quest’anno. Analogamente, l’FMI e vari istituti italiani hanno stimato una frenata. Si sono indebolite le condizioni per la crescita: incertezza dovuta alla politica commerciale USA; turbolenza su alcuni paesi emergenti; rallentamento in alcune economie europee; aumento del rendimento sovrano in Italia; sfiducia di famiglie e, soprattutto, imprese. A ciò si somma l’attesa di graduale aumento dei tassi nel 2019 per la fine del Quantitative Easing della BCE. Rallenteranno i consumi delle famiglie e, in misura maggiore, gli investimenti. I primi perché cresce il risparmio precauzionale, spinto dall’incertezza. I secondi perchè si vanno esaurendo gli strumenti di sostegno agli acquisti di beni strumentali (iper e super-ammortamento). L’export è previsto ripartire, dopo la pausa nel 2018, ma a ritmi contenuti, nell’ipotesi che si affievoliscano le tensioni commerciali e il cambio dell’Euro non faccia più da freno. Questo scenario, inoltre, è esposto a diversi rischi al ribasso. In particolare, un’accresciuta sfiducia sull’Italia da parte degli investitori internazionali determinerebbe un ulteriore aumento dei rendimenti sovrani e quindi una stretta sul credito, frenando ancor più consumi e investimenti. Ciò rende necessario agire con misure di politica economica in grado di migliorare in modo strutturale tali tendenze e rassicurare i mercati. Uno snodo cruciale, a fronte di spazi di bilancio molto limitati. Quattro sono le azioni di policy che il CSC individua per l’autunno: un processo ragionato di revisione della spesa pubblica, un grande piano per le infrastrutture, il rafforzamento delle misure di sostegno all’industria, l’avvio della riforma fiscale per famiglie e imprese.

PROFILO
È economista presso il Centro Studi Confindustria dal 2001, dove è responsabile per l’area congiuntura e previsioni dal 2018. Si occupa di prezzi, costi e margini; prezzi delle materie prime; politica monetaria; titoli di stato e ricchezza delle famiglie; sistema bancario; credito, finanza e tassi di interesse. Ha partecipato alla costruzione di un modello previsivo trimestrale dell’economia italiana. Contribuisce alle collaborazioni del CSC con istituzioni internazionali quali BCE, Fmi, OCSE, Commissione Euopea. Ha svolto attività didattica presso l’Università Luiss di Roma, l’Università Federico II di Napoli, l’Universitat Pompeu Fabra di Barcelona. Coordina il rapporto di previsioni del CSC, è autore di varie pubblicazioni scientifiche, ha curato capitoli monografici dei rapporti del CSC, ha curato numerose Note del CSC. È autore di articoli su Affari e Finanza di Repubblica e su L’Economia del Corriere della Sera. Ha presentato paper scientifici a vari convegni universitari e di istituzioni di ricerca. È autore di numerose presentazioni a seminari e convegni di associazioni di Confindustria e di altre istituzioni. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Economiche presso l’Università Parthenope di Napoli e l’M.Phil in Economics presso l’Universitat Pompeu Fabra di Barcelona. Ha ottenuto il Master in Economics presso l’Universitat Pompeu Fabra di Barcelona e il Master in Economia e Finanza presso l’Università Federico II di Napoli, dove si è laureato in Economia e Commercio.